Mostra del centenario dell’Università di Trieste

È visitabile fino al 10 novembre negli spazi espositivi del Bastione Fiorito la mostra “1924 – 2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”. L’esposizione è stata realizzata dall’Università degli Studi di Trieste in co-organizzazione con il Comune di Trieste e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. La rassegna è stata proposta e coordinata dallo SMATS – Sistema Museale di Ateneo in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Ateneo.

La mostra prosegue la nuova stagione espositiva del Bastione Fiorito, curata dal conservatore del Castello di San Giusto, Anna Krekic. Una stagione espositiva iniziata nel settembre 2023 e volta ad esplorare in vari modi la storia e le eccellenze di Trieste.

Il coordinamento scientifico della mostra 1924 – 2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti spetta a Tullia Catalan, professoressa associata di storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste. La curatela è di un gruppo di studiosi e docenti universitari: per la sezione storica Tullia Catalan e Lorenzo Ielen; per la sezione audiovisivi Massimiliano Spanu; per la sezione architettura Paolo Nicoloso; per la sezione arte Massimo Degrassi. Il coordinamento generale della mostra è stato seguito da Anna Krekic, conservatore del Castello di San Giusto, e Laura Sartori, coordinatrice attività Centenario.

In un racconto tra storia, architettura e arte, il percorso espositivo – allestito da Lorenzo Michelli – si sviluppa su quattro sezioni distinte, in un bilanciamento tra fonti storiche e rimandi estetici.

La prima sezione storica ripercorre i cento anni dell’Ateneo triestino attraverso una selezione di immagini, documenti e video tratti dall’Archivio Storico dell’Università e da numerosi archivi pubblici e privati, locali e regionali. Coinvolto in una prima fase nelle delicate vicissitudini derivanti dai conflitti su un confine conteso e poi interessato dalle trasformazioni culturali e sociologiche degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, l’Ateneo ha trovato una sua collocazione nell’apertura internazionale, specialmente nell’ambito della ricerca e delle discipline tecnico-scientifiche, oggi eccellenza dell’offerta formativa dell’Università.

La seconda sezione è incentrata sulla progettazione nel 1938 del corpo centrale dell’ateneo, edificio con spiccati rimandi simbolici. Illustrata attraverso i disegni tecnici dell’epoca e alcune immagini, la sezione restituisce tutta la complessità e la ricchezza delle soluzioni studiate dai progettisti. Il programma iconografico iniziale, epurato dei riferimenti al regime fascista nel dopoguerra, vanta oggi la celebre Minerva, diventata negli anni il simbolo più riconoscibile dell’ateneo, costruita nel 1956 dallo scultore Marcello Mascherini, e due giganteschi rilievi sulle testate degli avancorpi.

La terza sezione, dedicata all’audiovisivo, espande ulteriormente i contenuti attraverso la proiezione di preziosi documentari e un filmato. Spicca per importanza e bellezza il film ritrovato – e così restituito alla storia del cinema italiano – Pagine d’Università, un Ferraniacolor (procedimento di cinematografia a colori sviluppato in Italia dalla Ferrania) del 1956 a firma di Anna Gruber, attrice e regista, sceneggiatrice e scrittrice triestina di fama internazionale, commissionato dal Centro Universitario Cinematografico. La pellicola è stata ritrovata nella Biblioteca Civica A. Hortis – Archivio Diplomatico e Fondi Archivistici. Gli altri filmati visibili nella mostra sono tratti dall’Archivio Storico Istituto Luce e da La Cineteca del Friuli – Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia. Le ricerche archivistiche sono state effettuate con la collaborazione del centro ricerche La Cappella Underground.

La quarta e ultima sezione, dedicata alla storia dell’arte, include una selezione di opere – oggi conservate nella Pinacoteca del Rettorato – presentate nel 1953 all’interno dell’Esposizione Nazionale di pittura italiana contemporanea allestita presso l’Ateneo tergestino. La parte finale del percorso espositivo propone, infine, una selezione delle opere donate all’Ateneo da trentacinque, tra artisti e collezionisti, in occasione di questo Centenario, già in parte illustrate nella manifestazione “A Trieste mi piaceva arrivare”, lo scorso 20 dicembre 2023.

La mostra è aperta al pubblico fino al 10 novembre 2024 ed è visitabile negli orari di apertura del Castello di San Giusto, senza costi aggiuntivi rispetto al normale biglietto di ingresso al Castello.

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