Domenica 11 agosto torna l’appuntamento mensile con “Museo casa mia”, le domeniche a ingresso gratuito per i triestini. Ogni seconda domenica del mese, infatti, e fino alla fine dell’anno i nati e i residenti a Trieste potranno entrare gratuitamente nei Civici musei cittadini aperti nell’occasione (Castello di San Giusto, Museo di Storia e Arte e Orto Lapidario, Museo Sartorio, Museo Revoltella, Museo Teatrale “Schmidl”, Museo di Storia Naturale, Acquario, Museo del Mare, Orto Botanico).
In particolare potranno essere visitate:
Al Museo Teatrale Schmidl le mostre “1913. Trieste a teatro” (Sala Selva) e “1913 Trieste in fotografia, immagini dalla Fototeca” (Sala Bazlen);
Al Museo Sartoriola mostra dedicata all’iniziatore della pittura triestina in epoca neoclassica, Giuseppe Bernardino Bison (1762-1844) con una novantina di opere pittoriche e grafiche provenienti dai civici musei e da raccolte private;
Al Civico Museo di Storia e Arte di via della Cattedrale (a San Giusto) una “preziosa” sezione dedicata alle gemme romane che tra il I e il III secolo uscivano dalle officine specializzate di Aquileia: dischetti di corniola, agata, prasio, onice, cristallo di rocca, ametista e diaspri dai diversi colori che, con l’uso di strumenti “primitivi” ma moltissima abilità, hanno dato luogo a veri capolavori in miniatura, in cui figure di divinità, animali e piccole scene agresti e di circo stupiscono e meravigliano per tanta precisione;
Al Castello di San Giusto, la mostra “Frammenti di Trieste romana” con la proiezione continua del video “La città invisibile” che propone la ricostruzione tridimensionale degli edifici come la basilica civile, il propileo o ingresso monumentale alla zona sacra, il teatro e la città tutta;
Al Museo Revoltella, il nuovo riallestimento del quinto e sesto piano: con, al quinto piano, opere fino ai primi anni venti del ‘900 nella prima sezione e con gli anni trenta e quaranta nella seconda; inoltre, con accanto ai dipinti, brani di prosa e poesie di Italo Svevo, Umberto Saba, Giani Stuparich, Silvio Benco e Virgilio Giotti collegati alle figure dei pittori e ai temi delle loro opere; al sesto piano invece “Un museo di scultori”, selezione di opere del Novecento, tra cui alcune raramente esposte a causa delle dimensioni come il monumentale “Fastigio di Palazzo Stratti” di Bruno Chersicla e il “Grande sacerdote rosso” di Mirko.
Chiuso invece per lavori il Museo Orientale di via San Sebastiano, che riaprirà al pubblico giovedì 15 agosto con un nuovo allestimento.
COMTS – FS